L’articolazione della spalla è una delle più complesse del nostro corpo; ci permette di coordinare i movimenti del braccio con quelli del busto. Nonostante la complessità e la resistenza che questa articolazione ci permette, la spalla può spesso andare incontro a rotture, lesioni e fratture. Le fratture più frequenti negli anziani, dovute soprattutto a processi di atrofia e osteoporosi, e negli sportivi lussazioni, fratture, lesioni della cuffia dei rotatori e anche problemi di minor entità come tendiniti.
Diversi sono gli accorgimenti che il fisioterapista deve considerare quando inizia il trattamento di un paziente operato alla spalla:
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La patologia: ad ogni patologia corrisponda un suo specifico trattamento.
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La tecnica chirurgica utilizzata: occorre distinguere l’intervento artrotomico da quello artroscopico; diverse possono essere le tecniche, utilizzate dai chirurghi (in relazione alle proprie conoscenze ed esperienze) per curare una medesima patologia.
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Il tipo di tessuto: l’entità del danno dei tessuti molli e la loro capacità elastica, possono differenziare il risultato finale in termini di funzionalità.
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Le caratteristiche del paziente: sportivo o non sportivo, giovane o anziano, che svolge lavori pesanti o d’ufficio, motivato o non motivato, ecc. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere, le aspettative del paziente e del fisioterapista sono condizionate anche da questi fattori.
Il menisco è una parte anatomica che si sente nominare piuttosto spesso, in modo particolare se si seguono lo sport e le notizie sportive.
Gli infortuni ai menischi sono purtroppo abbastanza comuni in chi pratica attività sportiva, specialmente se si tratta di sport “di contatto” (come calcio, rugby, basket) o che prevedono bruschi cambi di direzione e di velocità (per esempio, sci e volley).
Per fortuna, in molti casi è possibile riparare le lesioni del menisco, specialmente quando sono diagnosticate per tempo.
Se si trascura una lesione simile, si rischia invece di aggravare la situazione fino al punto in cui non è più possibile suturare il danno, nemmeno attraverso un trattamento chirurgico.
Di seguito, alcuni fra i più comuni tipi di lesioni del menisco.
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La lesione “a manico di secchio” consiste in uno strappo longitudinale del tessuto cartilagineo, che si è può estendere fino a causare il distacco di una parte del tessuto stesso;
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La lesione “a becco di pappagallo” è di forma semicircolare; di solito deriva da un danno radiale trascurato, che nel tempo si allarga fino ad assumere tale forma;
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La lesione “a flap” consiste in una lacerazione orizzontale (che non interessi il margine del tessuto meniscale) che degenera rapidamente se non è diagnosticata in modo tempestivo.
I singoli casi hanno comunque peculiarità uniche, che richiedono uno studio personalizzato.
Lo specialista, tenendo in considerazione le caratteristiche del singolo paziente, è in grado di elaborare una strategia che tenga conto delle peculiarità del singolo infortunio.